Le origini del paese di Tavazzano

Date le piccole dimensioni del suo territorio, si potrebbe pensare che, per millenni, Tavazzano fosse stata solo una vasta campagna disabitata, un posto deserto attraversato da una strada importante, la Via Emilia, che univa Milano a Lodi.
La storia del nostro paese ha, invece, origini antichissime e le popolazioni del luogo hanno dato un grande contributo allo sviluppo e all’evoluzione del territorio lodigiano. I primi abitanti di queste zone vicine al fiume Adda erano costituiti da forti e industriose famiglie di tipo patriarcale, che si contendevano il possesso delle terre più fertili e vi si stabilivano. Gli storici, pur non riuscendo a datare con esattezza l’epoca del loro insediamento, dicono che i primi abitanti delle nostre zone furono i Liguri, gli Umbri e gli Etruschi.
Si sa pure che i primi Galli che attraversarono le Alpi si impadronirono di questa zona considerata particolarmente adatta all’agricoltura. Infatti il grano, il vino, i suini vi abbondavano e tutti questi prodotti erano appetibili per l’ottima qualità ed il prezzo contenuto.
Grazie a queste caratteristiche, le nostre terre richiamarono l’attenzione dei Romani, che s’impadronirono della città di Lodi (l’attuale Lodivecchio). Essi portarono le loro leggi e le loro divinità nelle nostre zone, ma lasciarono agli abitanti i loro usi e costumi, instaurando così una convivenza pacifica e fruttuosa. Lodivecchio, grata a questi dominatori, assunse il nome di LAUS POMPEIA, cioè "lode di Gneo Pompeo". I lodigiani divennero, dunque, Romani, ma non persero il loro originale accento celtico, l’ingegno estroso e la generosità.
L’agricoltura si sviluppò sempre di più e nei grandi latifondi, posseduti dalle potenti famiglie romane, si ebbe cura dell’irrigazione. La prosperità e il benessere regnarono finché durarono l’unità e la saldezza dell’impero Romano, ma la sua decadenza morale e materiale diede luogo alle devastazioni e agli orrori delle guerre civili.
Iniziò poi il periodo delle invasioni barbariche e dell’estrema rovina: le nostre terre diventarono teatro di continue incursioni. Ad esse diede inizio il barbaro Odoacre. I suoi rozzi e violenti soldati non si dedicarono certamente alla coltivazione delle terre ricevute come tributo di guerra, ma le depredarono e le sfruttarono gettando i contadini nella miseria più nera.
Sotto Teodorico, sembrò ritornare un po’ d’ordine e di prosperità, ma subito dopo comparvero altri predatori, Greci, che compirono ignobili devastazioni sia nelle città che nelle campagne.
Dopo i Greci, ecco i Longobardi e i Goti, che completarono lo sfacelo di queste zone.
Nel 774 comparve Carlo Magno, che portò le istituzioni e le leggi di Francia, cioè la distinzione delle terre in contee, con tutti i suoi conti, baroni e marchesi, che pensavano solo ad arricchirsi alle spalle dei contadini.
Il clero si assunse la protezione e la difesa delle popolazioni travagliate dalle continue spoliazioni e tassazioni che i nobili imponevano, ma pretendeva a sua volta, dai contadini, decime e tributi non indifferenti.
Tuttavia, i Monaci Benedettini diedero un contributo positivo, facendo risorgere l’agricoltura in alcune zone, con la bonifica di 100.000 pertiche di palude.
Con l’avvento dei Comuni, dopo varie traversie, l’agricoltura rifiorì ovunque.
Si andarono, infatti, asciugando le paludi di Paullo, di Casaletto e di Tavazzano. Dopo la bonifica, la nostra Tavazzano diventò una zona florida, con pascoli eccellenti, dove abbondava il bestiame.
Nella zona detta "il Guado", presso il Sillero, vicino all’antichissima Tavazzano, che oggi si chiama "Tavazzano Vecchio", contemporaneamente all’edificazione della nuova Lodi, l’11 maggio 1170, venne fondato un ospedale per ristoro dei pellegrini da Oldrado Mondalino. Tavazzano Vecchio sorgeva nel punto in cui un’antica strada, forse proveniente dal porto dell’Adda diretta ai paesi dell’alto Lodigiano e forse anche a Milano, passava il Sillero. L’Ospedale fu sottomesso alla Chiesa di Lodi e fu stabilita una tassa annua di 12 denari vecchi milanesi, da pagarsi al Vescovo di Lodi, in occasione della Festa di S. Bassiano.
Nella suddivisione del Ducato di Milano, operata nel Cinquecento, l’attuale territorio figura suddiviso in piccole realtà municipali autonome. Con la ristrutturazione degli enti locali operata dagli Austriaci, una parte di queste minuscole municipalità autonome venne soppressa e unificata. Nacquero così il Comune di Modignano con Polerano, Bollanzano e Villavesco e il Comune di Tavazzano con Companatico e Antig natica.
Con l’arrivo di Napoleone Bonaparte e la costituzione della Repubblica Cisalpina, nel maggio del 1798 la ristrutturazione dei municipi diede un nuovo scossone al Lodigiano. Ma i due piccoli comuni rimasero tali. Sappiamo che al censimento dell’8 giugno 1805 questa fetta di territorio apparteneva al Cantone di Paullo. E sappiamo che il Comune di Modignano (a cui era soggetto anche il centro abitato di Villavesco) possedeva 573 abitanti, mentre quello di Tavazzano ne aveva 246.
Con il ritorno dell’Austria e la rinascita, nel 1816, della provincia di Lodi e di Crema, viene costituito il distretto di Zelo Buon Persico al quale appartengono queste due realtà, che tornano a chiamarsi Comune di Modignano con Polerano, Bollanzano e Villavesco e il Comune di Tavazzano con Companatico e Antignatica. Il passaggio della Lombardia sotto il dominio piemontese con l’avvio dell’unificazione risorgimentale, registra, nel 1859 i seguenti abitanti: 725 nel comune di Modignano e 234 nel Comune di Tavazzano.
Curiosa la suddivisione degli abitanti all’indomani della costituzione ufficiale del Regno d’Italia avvenuta in periodo rinascimentale, i dati si riferiscono all’anno 1861.
Il Comune di Pezzolo di Tavazzano aveva 525 abitanti, il Comune di Tavazzano ne aveva 768, il Comune di Ca’ de Zecchi ne aveva 348. Ma una realtà così frammentaria non poteva reggersi da sola. Nel contesto di una ridefinizione dei confini municipali e spinti dalla necessità i unificare il più possibile i piccoli comuni, i piemontesi avviarono una vasta politica tesa all’unificazione e alla soppressione di tantissime minuscole realtà. Nel 1869 a Tavazzano fu aggregato il soppresso Comune di Pezzolo di Tavazzano. Nel 1879 vi fu unito il soppresso Comune dì Ca’ de Zecchi. Questa nuova realtà municipale, che fino al 24 gennaio 1869 si chiamava Comune di Modignano, acquistò il nome di Comune di Villanesco; si chiamò così fino al 1963. A quest’epoca, constatato che Tavazzano aveva assunto una predominanza immensa rispetto a Villavesco, la nuova denominazione fu l’attuale: Comune di Tavazzano con Villavesco.



[INDIETRO]