Storia della Parrocchia di S. Giovanni Battista in Tavazzano

La storia della Parrocchia di Tavazzano inizia nel 1947 con la posa della prima pietra della nuova chiesa dedicata alla Madonna Assunta e destinata al ricordo e al suffragio dei caduti di tutte le guerre.
L’allora Parroco di Villavesco, Don Giuseppe Tonani, visto lo sviluppo che andava prendendo la frazione di Tavazzano, pensò di costruire la nuova Parrocchiale a Tavazzano, destinando la Chiesa di Villavesco a ruolo di Santuario della Madonna Addolorata. Nel 1950, dopo la costruzione della sola parte absidale e della cupola, i lavori furono sospesi sia per difficoltà tecniche, sia per mancanza di mezzi finanziari.
Nel 1954 Don Giuseppe Tonani rinunciò alla parrocchia e venne trasferito a Lodi come assistente religioso dell’ospedale Maggiore. Il vescovo di Lodi Mons. Benedetti decise di non unificare i due paesi, Villavesco e Tavazzano, in una sola Parrocchia, ma di costituire due Parrocchie distinte, lasciando a Villavesco come titolare della Chiesa la Madonna Assunta, e dando a Tavazzano, come titolare della Chiesa, S. Giovanni Battista.
Il Vescovo, affidò il gravoso compito di fondare la nuova parrocchia di Tavazzano a Don Aurelio Votta, Vicario cooperatore a S. Martino in Strada e nominò Parroco di Villavesco Don Giuseppe Arfani, proveniente da Montanaso.
Raccontava Don Aurelio Votta nel 1990: "il Vescovo mi chiamò e mi disse: Ho bisogno di un prete che si sacrifichi e doni la sua vita per Tavazzano. Accettai. Arrivai a Tavazzano il 28 ottobre 1954, quale primo Parroco del paese. La nuova Chiesa Parrocchiale era tutta ancora da finire e c’era una piccola Chiesa del 1600, che poi venne venduta. Io mi trasferii nella canonica di Villavesco che era vuota... Venne poi il nuovo Parroco, Don Giuseppe Arfani, e ci dividemmo la casa. Allora a Tavazzano c’erano circa 1500 abitanti, c’era tutto da fare: Chiesa e casa parrocchiale. Di giorno procuravo il materiale, la sera venivano i parrocchiani e un po’ alla volta hanno costruito la casa. Sono venuto ad abitare con mio padre e mia madre, il 21 giugno del 1955. Per la Chiesa i lavori sono durati parecchio. Furono ripresi nel 1958 e si conclusero, con la solenne inaugurazione e benedizione il 4 settembre 1960".
Il decreto vescovile di erezione della nuova Parrocchia di S. Giovanni Battista in Tavazzano, che porta la data dell’8 dicembre 1954, dice fra l’altro: "ci è grato cogliere la felicissima occasione della chiusura dell’anno Mariano, Centenario della solenne definizione dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, per erigere un monumento non di bronzo, ma di vive ed elette lapidi, ossia una comunità di fedeli uniti in Parrocchia".
Questo decreto venne letto e promulgato pubblicamente nella vecchia chiesetta di Tavazzano il 26 dicembre 1954 alle ore 16.00 dal Cancelliere vescovile, presente il Vescovo e numerosi fedeli esultanti.
A Tavazzano c’è ancora chi ricorda quegli anni. In tanti hanno conosciuto di persona Don Giuseppe Tonani l’allora Parroco di Villavesco, che in modo avventuroso pensò di costruire la nostra chiesa.
Ma torniamo alle parole di Don Aurelio: "La gente è stata molto generosa. Ho avuto inoltre un piccolo aiuto dalla commissione pontificia per la costruzione delle chiese. C’è stata poi la STEI che mi diede 25 milioni. Ma la gente ha sempre corrisposto con continuità encomiabile. Quasi contemporaneamente all’inizio dei lavori per il completamento della nuova chiesa si procedette anche alla costruzione di importanti e necessarie opere parrocchiali, quali la sede delle ACLI, inaugurata il 15 settembre 1957, il salone cinema teatro inaugurato l’11 maggio 1959, l’asilo parrocchiale inaugurato il 25 aprile 1965. A queste opere va aggiunto il completo arredamento delle medesime e della nuova chiesa e si avrà l’idea della generosità e della fede e della popolazione di Tavazzano. Generosità e fede che hanno portato in brevissimo tempo all’estinzione di ogni debito, alla costruzione della Cappella dell’immacolata inaugurata e benedetta dal Vescovo carmelitano Ubaldo Stella l’8 giugno 1975, e alla costruzione di un moderno ed efficiente oratorio maschile, inaugurato dal Vescovo Monsignor Paolo Magnani il 9 giugno 1975".
Nel corso della visita pastorale, nella primavera del 1984, il Vescovo Paolo Magnani inaugurava la nuova casa del coadiutore. Nel maggio del 1987 veniva inaugurato l’ampliamento della scuola materna, l’ultima delle grandi opere volute da Don Aurelio.
Don Aurelio Votta, compiuti i 75 anni, rimise il suo mandato di parroco nelle mani del vescovo, e accettò le dimissioni. Al suo posto, nel luglio del 1990 venne nominato Parroco di Tavazzano Don Sandro Bozzarelli. Don Aurelio morì due anni dopo stroncato da un male incurabile, ma il suo ricordo è rimasto vivissimo tra tutti noi che lo abbiamo conosciuto. Il primo Parroco della storia di Tavazzano incise profondamente nel tessuto umano e civile della sua popolazione lasciando un solco che Don Sandro Bozzarelli, molto intelligentemente, ha ripreso con slancio.
Il primo gravoso impegno economico affrontato dal secondo parroco di Tavazzano è stata la sistemazione della sede delle ACLI. Il progetto ha sventrato il vecchio circolo aprendo una piazzetta e innalzando un edificio modernissimo, in perfetto stile lodigiano. Tra i progetti di Don Sandro ci sarebbe stato anche quello di rimettere mano al vecchio salone del cinema, ma l’impegno economico estremamente gravoso per un simile intervento glielo fece accantonare e preferì privilegiare il nuovo riscaldamento della chiesa.
Diceva Don Sandro in un’intervista rilasciata al "Cittadino": "Fare il Parroco in una parrocchia di confine dell’area milanese non è certamente facile proprio perché i contatti con le persone devono continuamente essere rinnovati. La difficoltà sta nell’inserire i nuovi arrivati, farli partecipare alla vita cristiana. Il problema è far sì che la pastorale, attraverso la liturgia e la catechesi riesca a far breccia. Bisogna sempre, continuamente, proporre un’attività attraverso la quale arrivi il contatto e magari l’adesione ai valori cristiani. Come sacerdote posso dire che la cosa che vorrei si riuscisse a fare a Tavazzano, al di là della strutture materiali, è far capire alla gente come la parrocchia sia una comunità in cammino, una grande famiglia fatta di famiglie. Il cammino della comunità è arduo, ma possibile se in tanti cooperano a portarlo avanti".



[INDIETRO]